[Testo] Episodio 169: Come Liberare il Potere del Tuo Respiro

È proprio vero che la chiave del Risveglio è già dentro di noi. Non dobbiamo cercarla chissà dove.

Per essere più preciso, la chiave del Risveglio è nel nostro petto, protetta dalla cassa toracica, e serve a ossigenare il sangue. I polmoni sono i nostri principali strumenti di Mindfulness, e molti di noi nemmeno lo sanno. Cerchiamo libri, podcast o video che ci insegnino la presenza mentale, quando in realtà tutto ciò che ci serve è “sapere” che stiamo inspirando e che stiamo espirando.

Da poco ho iniziato a leggere Mindfulness. Una guida pratica al risveglio di Joseph Goldstein. Dopo neanche cento pagine ho già imparato molto più di quanto potessi immaginare. È un capolavoro e una fonte incredibile di conoscenza per chiunque voglia saperne di più sugli insegnamenti del Buddha e la Mindfulness.

Una delle pratiche che ho fatto mie è quella di consapevolezza del respiro. Il Buddha ci dice che a prescindere da dove siamo, da cosa succede intorno a noi, e da come ci sentiamo, possiamo sempre rivolgere la nostra attenzione al respiro per tornare ad uno stato di consapevolezza e centratura.

La pratica sul respiro è diventata popolare perché aiuta tutte quelle persone che fanno fatica a gestire la rabbia, oppure che soffrono di ansia e attacchi di panico.

Nei suoi insegnamenti, il Buddha dice che dovremmo trovare un posto appartato, sederci con le gambe incrociate, la schiena eretta e praticare la consapevolezza del corpo. Quando sei a casa oppure fuori per un’escursione in natura, questo è un ottimo modo di meditare. Però è importante trovare un modo per praticare anche quando non siamo in luoghi appartati e non possiamo metterci in una postura adeguata. Come possiamo praticare la consapevolezza del repiro quando siamo in metropolitana, in coda al supermercato o in una riunione online di lavoro?

La prima cosa che possiamo fare è renderci conto che stiamo respirando. Mentre respiriamo, dentro di noi possiamo dire “inspiro e so che sto inspirando, espiro e so che sto espirando”. Quante volte ci dimentichiamo che stiamo respirando, che abbiamo questo splendido dono che la vita ci fa? A prescindere da tutto, possiamo sempre prenderci un istante per essere consapevoli che stiamo respirando, che ogni respiro ci riempie di vita e che siamo vivi.

Quando non sono presente la mia lingua può mettermi nei guai. Da ragazzino sono stato vittima di bullismo, e ho imparato a difendermi con parole taglienti. In terza media, durante un pranzo a scuola, sono stato colpito alle spalle semplicemente per essermi difeso con frasi un po’ forti. Anche se in certi casi reagire verbalmente è un impulso quasi irrefrenabile, non potrà mai alleviare la sofferenza. In realtà la mia reazione ha accentuato la mia sofferenza. La scelta più saggia sarebbe stata quella di farmi scivolare tutto addosso e comprendere che i commenti offensivi dei miei compagni verso di me arrivavano da uno spazio di dolore e sofferenza. Purtroppo, essendo così giovane, un po’ stupido e ostaggio del mio ego, ho risposto istintivamente con un insulto.

Nonostante a volte la mia lingua sia ancora più veloce di me, sempre più spesso la meditazione mi permette di notare le mie parole prima che escano dalla mia bocca. Riportando l’attenzione al respiro, posso osservare il mio desiderio di vendetta sciogliersi come neve al sole.

La bellezza della Mindfulness sta nella sua capacità di chiarire una visione spesso confusa, specialmente per quanto riguarda quello che chiamiamo “il Sé”. Tante volte confondo me stesso con i miei pensieri e le mie emozioni. Non riesco a vederli come espressioni improvvise del mio inconscio. Se osserviamo con sufficiente attenzione possiamo vedere in ogni istante nascita e morte nella nostra mente. A questo proposito c’è un esercizio facile ma molto gratificante che puoi praticare:

La prossima volta che sei in un momento di pace e sopraggiunge qualcosa di fastidioso o disturbante, fermati! Osserva quella frustrazione mentre sorge dentro di te. Osservala crescere, osserva i tuoi muscoli irrigidirsi e le tue mascelle indurirsi. Porta attenzione al respiro e nota l’emozione che rimane per un po’ e poi svanisce. Sii consapevole che i tuoi pensieri sono come nuvole passeggere. Non farti prendere dallo sconforto e non pensare che la vita sarà sempre buia e difficile. Questa è un’ottima pratica anche quando i tuoi pensieri si ribellano contro di te e noti il sorgere del tuo critico interiore. Osserva il pensiero che nasce, si sviluppa, rimane un po’ e poi passa. Impermanente, passeggero.

Praticato con emozioni e pensieri positivi, questo esercizio può generare una gioia profonda. Quando sorgono amore, gratitudine e gioia, siine consapevole. Lascia che crescano e fioriscano dentro di te, lascia che pervadano ogni centimetro del tuo essere. Immergiti nel loro calore. Lascia che l’emozione svanisca spontaneamente, ringraziala per averti fatto visita, e invitala a tornare presto.

La consapevolezza ci offre l’opportunità straordinaria non solo di essere gli attori dei nostri comportamenti, ma anche gli osservatori. Le nostre vite diventano come film proiettati su uno schermo, e noi siamo come barche in acque agitate, sbatacchiati da ogni onda emotiva che ci colpisce.

Prova. Lascia che il tuo respiro ti guidi verso un porto sicuro. Lascia che ti riporti a casa sano e salvo.