Al termine di ogni percorso di Mindfulness, le domande che mi faccio sono sempre le stesse: i partecipanti ne hanno avuto beneficio? Ciò che hanno imparato gli cambierà la vita? Ho fatto un buon lavoro?
Come facilitatore, il mio ruolo è quello di piantare semi. Di empatia, apertura, accettazione, gentilezza: talvolta il seme fiorisce immediatamente, come quando un allievo ti racconta di come sta cambiando una relazione importante o di come ora risponde diversamente alle vicissitudini della vita. Altre volte il seme ha bisogno di più tempo per maturare e resta latente per un po’ prima di dare frutti. Se trascurato, difficilmente fiorirà.
Durante un percorso di Mindfulness, aprirsi alla possibilità di una vita più piena, integra e consapevole, è un evento straordinario ed estremamente potente.
Se ciò accade, il seme prima o poi fiorirà.
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