[Testo] Episodio 267: Gli Alti e Bassi della Mindfulness

In ogni periodo dell’anno mi piace nuotare nelle acque fredde del mare, naturalmente prestando attenzione alle maree e all’altezza delle onde.

In inverno il mare burrascoso è uno spettacolo da ammirare, ma nuotarci dentro può essere pericoloso. È anche più difficile trovare il tempo per farlo, perché le giornate sono corte e in quelle poche ore di luce bisogna fare tutto quello che c’è da fare. In estate invece scendere al mare la sera per una nuotata è più facile, magari dopo aver lavorato tutto il giorno in giardino o essermi dedicata a scrivere per il progetto che ho in testa in quel momento. E allora faccio in modo di farci stare tutto.

Anche la mia pratica di mindfulness funziona così. Imparare dalla Natura e dai suoi insegnamenti è l’approccio Zen alla vita che preferisco seguire.

Il primo insegnamento è che la Mindfulness ha i suoi alti e i suoi bassi, esattamente come il mare.

Certi giorni mi sento ben radicata e concentrata, consapevole di ciò che succede in ogni momento dentro e fuori di me e capace di restare centrata per gran parte della giornata.

Altre volte la vita è come una burrasca invernale. Ti presenta sfide che sono come onde gigantesche che rischiano di sbatacchiarti. Sotto sotto siamo tutti creature fragili.

Un altro insegnamento fondamentale è accettare dove sei nel tuo percorso di vita.

Mettere insieme questi due insegnamenti significa non giudicarmi se un giorno sono più o meno consapevole. Semplicemente lo accetto, e ci lavoro con quanta più gentilezza, amorevolezza ed equanimità mi è possibile.

Imparare dalla Natura e dal fluire delle stagioni come approfondire la mia pratica di consapevolezza, mi fa apprezzare gli alti e bassi della mia vita emotiva, ad esempio il mio bisogno a volte di isolarmi e altre volte invece di aprirmi e incontrare gli altri. O il mio desiderio di amare con tutto il cuore in ogni momento, anche quando sento la necessità di ritirarmi in me stessa e ricaricarmi.

Nel tempo ho anche imparato un profondo rispetto per il mio corpo. Ho imparato ad amarlo a prescindere da tutto, a prendermene cura, e ad apprezzare il dono che mi è stato fatto di avere un corpo fisico con cui sperimentare la vita.

Sapere che il mio corpo è fatto delle stesse molecole che compongono qualsiasi altra cosa su questo pianeta è un promemoria di umiltà e mi ricorda il privilegio di essere umani in questo periodo storico di grandi tumulti e cambiamenti. Ricordarmi che io sono parte del tutto e il tutto è parte di me mi porta a riflettere profondamente su questa verità e a lasciare che il suo potere di guarigione agisca su di me.

Oggi ho intenzione di andare a nuotare. Mi godrò la sensazione di freddo intenso che attraversa il mio corpo quando entro nell’acqua a nove gradi, e quella di calore che mi pervade quando esco dall’acqua e mi copro. Che miracolo che sono i nostri corpi.

Peraltro sto vivendo un periodo di chiusura in me stessa. Voglio ridurre al minimo i contatti con gli altri e concedermi del tempo per ricaricarmi. Anch’io ho alti e bassi, come l’oceano. E va bene così.