[Testo] Episodio 150: Fare Amicizia Con la Propria Mente

Mindfulness è diventata una parola così di moda che temo se ne sia perso il vero significato. Per questo motivo non intendo parlarne ora, piuttosto parlerò di come fare amicizia con la nostra mente.

La pratica in sé si chiama meditazione. In lingua tibetana, la parola per meditazione è gom, che significa “familiarizzare”. Si tratta di una pratica semplice e profonda allo stesso tempo. La coltivo da quasi 25 anni e credo di poter dire che la conosco piuttosto bene.

Ti invito a fermarti un istante per provarla qui, adesso, qualsiasi cosa tu stia facendo.

Per iniziare trova la postura adatta. Procurati una sedia o se puoi un cuscino da meditazione. Non ha importanza dove decidi di praticare, può essere una panchina nel parco, il bordo del letto o una sedia in ufficio. Puoi anche decidere di meditare mentre cammini o stai fermo in piedi. Il punto importante è: prova a lasciare andare la tensione nel corpo e fai del tuo meglio per rilassarti.

Metti da parte ogni dispositivo elettronico tipo tablet o cellulare in modo che tu possa prenderti qualche istante per fermarti e immergerti nel momento presente.

Una volta sistemata la postura, possiamo iniziare. Per prima cosa senti il tuo corpo.

Senti la posizione delle gambe, se sono incrociate oppure distese.
Nota le sensazioni fisiche dei tuoi piedi.
Senti la postura della schiena e delle spalle.
Nota la morbidezza dell’addome e le sensazioni legate al respiro.
Nota il torace, le spalle e il peso delle braccia.
Nota la sensazione dell’aria a contatto con la pelle.
La postura del collo e il peso della testa.
Fai tre respiri profondi e concentrati sulle sensazioni del respiro.
Nota l’aria che entra e che esce dal corpo.
Fai un altro respiro profondo.

Bene.

Prestare attenzione al respiro è il modo più semplice per tornare al momento presente ed entrare nel vivo della nostra esperienza.

Ora ti invito a chiudere gli occhi per alcuni istanti. Approfittane per provare a calmare la mente e il corpo.

Nota com’è il tuo respiro.
Nota la sensazione fisica che produce. Non è necessario pensare al respiro. Il tuo corpo sa cosa fare.
Presta attenzione al tuo respiro.
Nota dove senti la tensione dell’addome che si alza e si abbassa.
La sensazione fisica dell’addome che si espande e si contrae.
La sensazione del tuo petto che si muove mentre respiri.

Questa fase iniziale della meditazione ruota attorno al portare attenzione al respiro così com’è, in questo istante. L’idea è di osservarlo come se fosse la prima volta in vita tua.

Ora aumenta quell’attenzione. Portala sulla punta del naso o sulla morbidezza dell’addome. Mentre inspiri, sii consapevole dell’aria che entra. Mentre espiri, sii consapevole dell’aria che esce.

In questa prima fase della meditazione l’idea è di trattare il respiro come un vecchio amico a cui dare il benvenuto e dire addio. Ogni volta.

Ora che hai preso un po’ di confidenza con la pratica, puoi osservare quando la tua mente si distrae. Semplicemente nota quando l’attenzione si allontana dal respiro e ogni volta riportala lì.

Semplice da dire ma non così facile da fare. Per questo si chiama pratica! Ogni volta riporti l’attenzione alla sensazione del tuo corpo che respira. Ogni attimo è buono per ricominciare.

Il regalo più grande che ti puoi fare è fermarti per un istante. Notare com’è la tua esperienza in quel momento ti libera dagli schemi che condizionano la tua vita.

La chiave è la gentilezza. Quando la mente si distrae – e capiterà di sicuro – ad esempio con un pensiero, puoi semplicemente dire tra te e te “pensiero” e riportare gentilmente la tua attenzione alle sensazioni fisiche del respiro.

Bene. Grazie per la tua pratica.