[Testo] Episodio 023: La Vita Oltre i Pensieri

Arrivare a comprendere le ragioni profonde per cui il nostro Ego funziona in un certo modo non è compito facile. A volte sembra che quelle profondità siano insondabili. Per verificarlo, talvolta suggerisco di fare un semplice esercizio che consiste nello scrivere un obiettivo che vuoi raggiungere o qualcosa che desideri. Dopodiché, come un bimbo rompiscatole, iniziare a chiederti “Perché?” Scrivi l’elenco delle risposte e osserva come le cause dei tuoi comportamenti diventano sempre meno razionali. Per questo motivo, per quest’altro motivo etc. Con un po’ d’impegno, alla fine arrivi in fondo. E a quel punto ti rendi conto che i tuoi pensieri non sono così reali come credi. Di fatto, molto raramente puoi fidarti di loro.

Facciamo una prova:
Voglio guadagnare abbastanza soldi da poter andare in pensione a 35 anni e vivere agiatamente
Perché? Per avere del tempo libero e fare quello che voglio
Perché? Per sentirmi soddisfatto e non oppresso dal mio lavoro
Perché? Perché quando lavoro ho la sensazione di sprecare la mia vita
Perché? Perché il lavoro è il lavoro, e la vita è la vita. Sono due cose separate
Perché? Non so, è come va il mondo
Perché? Perché le persone hanno deciso così
Perché? Perché boh non lo so neanche io
Perché? Non riesco proprio a trovare una ragione. Paura, forse. E pigrizia

Avete capito. La via che conduce al vivere consapevole implica ampliare lo sguardo quanto basta per poter osservare i pensieri in prospettiva. Per fare un altro esempio, prendiamo la scienza. La scienza può risolvere molti problemi nel mondo materiale. Di solito però è del tutto impotente di fronte a problemi di natura spirituale o esistenziale. Questo succede perché sebbene la scienza possa mandarci sulla Luna, curare il cancro e progettare calcolatori potentissimi, poggia su fondamenta che non sono la verità più profonda. Poggia su verità osservabili. Può descrivere i benefici che la Mindfulness ha sul cervello umano, ma non può spiegare il perché di tali benefici.

In termini di spiritualità, se facciamo affidamento su verità osservabili diventiamo arroganti. Siamo convinti di avere ragione e di essere nel giusto solo perché “non ci crediamo finché non lo vediamo”. Cosa succede allora quando proviamo emozioni che non abbiamo mai provato prima? Cosa succede durante la meditazione quando entriamo in stati di concentrazione profonda e comprendiamo in modi totalmente nuovi certi aspetti della nostra vita? Tutto ciò non può essere validato dall’osservazione né tantomeno spiegato. Rimane patrimonio di chi l’ha sperimentato.

Stiamo parlando di vita oltre l’Ego. Quando ti siedi e guardi oltre la mente che cerca sempre di spiegare tutto e risolvere ogni problema razionalmente, puoi riconoscere l’essenza delle cose. L’essenza non può essere letta. Non può essere spiegata. I maestri ti ci possono condurre, ma non possono fartela capire. È una pratica essenziale poiché scaturisce direttamente dall’interno. Tu ne sei responsabile.

Anche l’Ego spesso dice “sono responsabile”. Responsabile di che? L’Ego lo fa per convincersi della propria importanza. Il vero Sé, però, il Sé che si rivela durante la meditazione, è completamente al di là di questo. Non ha bisogno di responsabilità, di causalità o di comprensione. Semplicemente esiste, immobile come un lago senza pesci. Come ha detto Lao Tzu, “Hai la pazienza di aspettare che il fango si depositi e l’acqua diventi cristallina?” Tutto ciò che pensiamo è il fango. I concetti sono il fango. L’acqua cristallina è l’essenza abissale oltre ogni idea e ogni cosa.

Questo è il senso di ciò che a volte chiamiamo “esperienza religiosa”. Usi, costumi, tradizioni, ideologie – servono solo come semplici segnaposti per guidare le persone verso la “luce”. La “luce” non è Dio, Gesù, Allah o chi vuoi tu – la luce è quell’esperienza spirituale al di là di ogni comprensione. Non è grandiosa o maligna o altro – semplicemente è. È ciò che sperimenti quando mediti, preghi, ami, rifletti – ma che non puoi definire. È ciò che provi quando sperimenti una profonda bellezza o un intenso dispiacere. È la corrente che si muove in profondità dentro di te e che non sarà mai descrivibile. Quando ci alleniamo a raggiungerla e a lasciarci pervadere, sperimentiamo la vita oltre i pensieri e le spiegazioni razionali. Sperimentiamo la vita al suo livello più profondo, la vita dello spirito.