[Testo] Episodio 115: Mindfulness Non è Silenziare la Mente

Parlo spesso di Mindfulness e meditazione con le persone. Ormai mi considerano un esperto in materia. Forse perché ho praticato tanto, e forse anche perché sulla meditazione ho idee un po’ diverse dalla maggior parte di quelli che ne parlano e ne scrivono.

Quando parlo di meditazione con qualcuno passo molto tempo a sfatare falsi miti. Di recente ho ricevuto una email in cui una persona si lamentava di avere difficoltà ad azzittire la mente. Le ho risposto che meditare non vuol dire azzittire la mente. Perché dovresti voler azzittire la mente? Qualsiasi cosa voglia dire, se la mente non sta zitta, questo è ciò che sta accadendo. Non c’è alcun bisogno di azzittirla; è esattamente come deve essere. Anche il desiderio e i tentativi di azzittirla fanno parte di ciò che sta accadendo.

Semmai Mindfulness è notare ciò che sta accadendo. Notare il tentativo di controllare, di resistere, notare i pensieri e le sensazioni. Mindfulness non vuol dire cercare o trovare una qualche forma di pace. Vuol dire conoscere la realtà così com’è.

Mindfulness non significa neanche distrarsi o farsi dei viaggi mentali. Una persona mi ha raccontato di aver scoperto un libro con una trama così avvincente e di essersene appassionata così tanto, che ora per fuggire dalla realtà non deve più meditare. Ma meditare è l’opposto di fuggire dalla realtà. Meditare è “stare con” tutto ciò che accade e notarlo, non evitarlo.

Un mio parente soffre di pressione alta e vorrei tanto che imparasse a meditare visto che ormai ci sono diverse prove che la Mindfulness riduce lo stress e abbassa la pressione. Di fatto la Mindfulness ha dimostrato la stessa efficacia del cambiare abitudini alimentari e attività fisica, e quasi la stessa efficacia dei farmaci (ma senza gli effetti collaterali). Tra i tanti benefici, la Mindfulness aiuta il corpo a produrre monossido d’azoto, un vasodilatatore, e in alcuni casi viene utilizzata per trattare forme di ipertensione resistenti ai farmaci.

Quando ho chiesto a questo mio parente se avesse mai meditato, mi ha risposto “si, ogni tanto mi piace sedermi a pensare”. La meditazione non è pensare a qualcosa. Può succedere di pensare durante la meditazione, ma non è certo quello il senso della pratica. Meditare vuol dire semplicemente notare ciò che accade momento dopo momento, iniziando dalle sensazioni del corpo.

Le istruzioni per meditare sono semplici: imposta un timer, siediti e nota quello che accade: le sensazioni fisiche, il respiro, i pensieri, il desiderio di smettere, i giudizi, la paura, l’irritazione e l’ansia. Nota tutte queste cose e fai del tuo meglio per “stare con” loro. Nota i tentativi di controllare i pensieri, le emozioni, le sensazioni, il respiro. Mentre lo fai, scoprirai alcuni aspetti fondamentali della realtà, ad esempio il fatto che non puoi controllare niente.

Nessuno controlla niente. I pensieri sorgono, le emozioni sorgono, le sensazioni sorgono, il respiro accade, il resistere accade. Tutte queste cose succedono spontaneamente, non c’è nessuno che le provoca. La riduzione dello stress è il risultato del lasciare andare l’idea che possiamo controllare. A volte sperimentiamo anche solo per pochi istanti che non c’è nessuno che controlla niente. E nonostante questo, la vita va avanti lo stesso come ha sempre fatto.

La scoperta ultima è che non c’è e non c’è mai stato alcun io. C’è solo la perfetta libertà di quello che accade. Questa consapevolezza va e viene, ma diventa più evidente quando siedi immobile con gli occhi chiusi. Spesso devo ripetere più volte che questa consapevolezza non è il dissolvimento dell’ego. È la consapevolezza che non c’è mai stato un ego.

Prima che ci arriviate voi, vi dico subito che la meditazione non riguarda nemmeno la consapevolezza del non Sé. Se si manifesta un Sé illusorio, anch’esso diventerà oggetto della nostra attenzione. Alla fine l’essenza della meditazione ha a che fare con l’equanimitá: essere consapevoli di ciò che accade senza reagire, senza respingere né afferrare, e senza combattere. E se anche evitiamo, afferriamo o combattiamo, anche quello possiamo notarlo. Non c’è modo di fermare o controllare alcunché. In realtà non controlliamo nulla.

La meditazione può aprirci gli occhi all’armonia della vita. Può ridurre stress e pressione. Può aumentare creatività e concentrazione. Perde però di efficacia se praticata per raggiungere un obiettivo secondo un programma stabilito. Sempre che esista qualcuno in grado di farlo.