[Testo] Episodio 020: Il Mio Viaggio Tra Mindfulness e Meditazione

Ho iniziato a meditare vent’anni fa, dopo aver letto un articolo sull’efficacia della meditazione per ridurre lo stress. A quell’epoca ero parecchio stressato e avevo bisogno di tutto l’aiuto che potevo ricevere. Non conoscevo molto della meditazione. Sedevo a terra con la schiena contro il muro e le gambe incrociate – non riuscivo, e non riesco ancora oggi, ad assumere la posizione del loto. Regolavo sul venti il contaminuti e concentravo l’attenzione sulle sensazioni del mio respiro che entrava e usciva dalle narici.

Si rivelò un’esperienza non così magica che NON durò venti minuti. A dire il vero a me sembrò durare tutto quel tempo. Ma quando aprii gli occhi per vedere quanti minuti erano passati, ne erano passati solo quattro. Subito mi sentii frustrato ma scelsi di stare sul pezzo e chiusi nuovamente gli occhi. Questa volta per soli due minuti.

A quel punto decisi di terminare la mia prima esperienza di meditazione.

Cos’era successo? Beh, avevo scoperto che la mia mente era assolutamente fuori controllo. In sei minuti di meditazione era saltata da un argomento all’altro, a partire dalla scuola elementare fino al giorno precedente in ufficio. Mi ero distratto pensando a una persona che mi aveva fatto arrabbiare tempo addietro e a una frase detta inavvertitamente a un amico la settimana prima che lo aveva turbato. La mia mente era poi saltata alle bollette che dovevo pagare e al dubbio di aver messo o meno il francobollo sulla busta che avevo imbucato quella mattina. Avevo ripassato mentalmente la lista di cose da fare il giorno dopo e come prepararmi per l’appuntamento del venerdì pomeriggio successivo.

E avevo pensato anche a “I predatori dell’arca perduta”. Perché? Non vedevo quel film da dieci anni e non so proprio come mai mi fosse venuto in mente. La mia mente era come un cucciolo che salta in maniera scomposta da oggetto a oggetto, incapace di fermarsi su qualsiasi cosa per più di pochi istanti. E la cosa peggiore era che non potevo fermarla. Ci provavo, volevo fermarla, mi sforzavo di fermarla…ma invano.

Solo in seguito ho iniziato a studiare la mente e ho potuto capire come funziona. Le nostre menti sono compulsive, non si fermano mai. Hai mai detto la frase “Ho la mente che galoppa” oppure “Non posso smettere di pensare”? La tua mente, come la mia, è sempre al lavoro, e quei momenti in cui te ne rendi conto sono le uniche volte in cui lo noti.

La tua mente ti tiene sveglio la notte, ti riporta al passato per farti rimpiangere le cose che hai fatto o che non hai fatto, crea preoccupazioni per il futuro e ti costringe a soffermarti (e a stressarti) su tantissime cose: quella persona che ti ha maltrattato al lavoro o a scuola, i tuoi problemi economici, il dubbio se i tuoi figli cresceranno come dei cittadini modello o dei degenerati, una lite immaginaria dove rimproveri il tuo capo o ti vendichi con quel cretino che ti ha tagliato la strada mentre tornavi a casa. A volte la tua mente crea una realtà parallela dove puoi immaginare di essere un agente segreto o un attore che riceve l’Oscar a Hollywood.

La lista di possibilità è infinita!

L’aspetto più inquietante è che la maggior parte di noi non si rende conto che ciò accade. Semplicemente veniamo trascinati via. Passiamo la maggior parte del nostro tempo “persi nei pensieri”. E quei pensieri danno vita a emozioni e a impulsi, che a loro volta provocano azioni e reazioni…questo processo si svolge nella nostra più totale inconsapevolezza. Diventiamo lunatici, depressi, ansiosi, dubitiamo di noi stessi e delle nostre capacità, e diciamo o facciamo cose di cui ci pentiremo in seguito. Passiamo gran parte della nostra vita in modalità “pilota automatico”, andando appresso alle nostre menti ovunque ci portano. Poi parliamo di come siamo stressati, ansiosi, del peso che ci provoca il nostro lavoro, il nostro partner, i nostri bambini, eccetera, eccetera, eccetera; tutte queste cose diventano le fatiche della nostra vita.

La buona notizia è che la meditazione può aiutare. Ti insegna a prestare attenzione alla tua mente e alla sua attività – a osservarla senza esserne trascinato via. Durante la meditazione scopri che puoi osservare i tuoi pensieri senza diventarne ostaggio. E come risultato puoi spezzare il ciclo di reazioni automatiche che condizionano gran parte della tua vita.

Con una pratica costante puoi uscire dalla modalità “pilota automatico”. Meditare ti mostra anche la vera natura dei pensieri e di qualsiasi attività mentale: ovvero che nulla è permanente. La tua mente cerca di convincerti del contrario – vuole che pensi che i tuoi problemi non se ne andranno mai. Vuole che pensi che i tuoi problemi sono più seri di quelli di qualsiasi altro. Fa sembrare ogni cosa urgente, critica e, spesso, la trasforma in una questione di vita o di morte. E ti convince che devi passare le tue giornate immerso nelle preoccupazioni, nello stress, nella paura, nell’insicurezza e nel conflitto. È sfiancante.

Con la meditazione impari che non devi necessariamente farti coinvolgere in quel dramma mentale. La meditazione ti insegna che puoi osservarlo arrivare e andarsene, come una nuvola nel cielo.

I benefici della Mindfulness e della meditazione validati scientificamente sono sotto gli occhi di tutti ed è facile trovarne un elenco. Ma è difficile spiegare cosa può fare la Mindfulness per te poiché è qualcosa che devi sperimentare tu stesso. Quello che posso dire è questo: una volta che impari a discernere i tuoi film mentali dalla realtà, la vita migliora drasticamente.

C’è una bella differenza tra una tigre che sta per sbranarti nella tua mente e una tigre che sta per sbranarti nella realtà. E per quanto questo esempio faccia sorridere, molte persone vivono senza rendersi conto della differenza, portandosi appresso lo stress, l’ansia e la preoccupazione che ne conseguono. Oppure soffrono di depressione come risultato del continuo rimuginare su situazioni negative e cariche di sofferenza. O sviluppano un senso di scarsa autostima perché il loro critico interiore continua a paragonarli ad altri e gli dice che non saranno mai bravi abbastanza.

Io medito ogni giorno e mi piace pensare che oggi sono un po’ più attrezzato rispetto a vent’anni fa quando ho cominciato. Non è sempre così, però, e va bene comunque – non è una pratica dove devi raggiungere la perfezione, ma piuttosto un modo di essere e di fare che alleni costantemente. Come chiunque, ho alti e bassi. Ma se guardo al quadro generale, sono arrivato a comprendere che non devo necessariamente lasciare il comando alla mia mente. E certamente non sono obbligato a seguirla dovunque va.

Forse questo è il segreto della vita? Chissà…La sola cosa di cui sono sicuro è questa: rende la vita un posto migliore in cui essere. Trascorsi i prossimi vent’anni vi farò sapere – nel frattempo perché non provate a meditare? Non dovrete indossare tonache o cantare in coro. Non dovrete studiare la filosofia orientale o il misticismo new-age – la meditazione non creerà conflitto con il vostro credo religioso o filosofico. E non dovrete sedervi nella posizione del loto…a meno che non lo vogliate!

E, cosa più importante, non potrete fare peggio di quanto feci io la prima volta.