[Testo] Episodio 051: Perché Meditare Sul Respiro?

I maestri Zen spesso paragonano il respiro in meditazione a un’ancora. Il respiro è l’energia vitale. Forzarlo o trattenerlo impatta sul nostro benessere. Quando lasciamo consapevolmente fluire il respiro, meditiamo sentendoci a nostro agio. Lasciamo entrare e uscire il nostro respiro con grazia e ci fa da ancora. Fa sì che non ci perdiamo nella meditazione e nella nostra vita di tutti i giorni.

Quando siamo in meditazione, mentre inspiriamo ed espiriamo, anche i pensieri vanno e vengono. Persino i praticanti più navigati possono essere bombardati da un’infinità di pensieri mentre meditano. La mente umana è sempre attiva, per questo è così importante prendersi un po’ di tempo ogni giorno per resettarla nel silenzio della pratica. Quello che facciamo durante la meditazione è lasciare andare i pensieri che sorgono senza allontanarli né giudicarli. È un processo sottile che richiede tempo per abituarsi. Detto questo, ogni volta che ci sediamo a praticare, semplicemente prestando attenzione al nostro respiro diamo modo al nostro vero Sé di esprimersi.

Indulgere in un pensiero è come trattenere il respiro. Quando lo tratteniamo a lungo, diventiamo sempre più tesi finché la mancanza di nuovo ossigeno nei polmoni prende il sopravvento. Ci sembra di soffocare, diventiamo paonazzi e dobbiamo espirare, altrimenti perdiamo conoscenza. La stessa cosa accade con i pensieri. Quando ci afferriamo a loro e li alimentiamo, ci sommergono e ci spingono verso ulteriore delusione. Giorno dopo giorno veniamo soffocati dai nostri pensieri. Quando, durante la pratica, lasciamo che i pensieri vadano e vengano insieme al respiro, impariamo a lasciarli andare anche nella vita di tutti i giorni.

Ecco perché la meditazione è il cuore della pratica e concentrarsi sul respiro è il cuore della meditazione. L’idea non è di respirare in un modo particolare, contare i respiri o controllarli. Semplicemente diventiamo consapevoli del nostro respiro e lasciamo che ci guidi verso uno stato di coscienza al di là del pensiero. È una scelta che facciamo durante la meditazione: lasciar essere o resistere. Quando lasciamo essere tutto diventa chiaro e i pensieri prima o poi svaniscono. Quando resistiamo, sperimentiamo più sofferenza e più attaccamento ai pensieri che sorgono.

A volte durante la meditazione il respiro si modifica secondo il nostro stato d’animo. A volte ci aggrappiamo ai pensieri e inevitabilmente ne veniamo rapiti. Questo può causare stress e tensione nel respiro. Altre volte entriamo in uno stato di pura consapevolezza e i pensieri smettono di tormentarci. Nella pratica Zen questo stato viene chiamato shikantaza, ovvero “stare semplicemente seduti”. Quando stiamo semplicemente seduti, spesso il respiro rallenta e si sintonizza con il nostro calmo dimorare. La meditazione ci insegna che corpo e mente non sono separati. Sono una cosa sola. Le nostre risposte agli stimoli, sia fisici che mentali, hanno tutte origine dalla medesima coscienza e dal medesimo respiro.