[Testo] Episodio 031: La Gioia Della Mindfulness

Mindfulness è un concetto antico che nasce dalle tradizioni sapienziali indiane del Buddismo e dell’Induismo. Ha iniziato a diffondersi in Occidente negli anni ’60. Da allora, la sua popolarità è cresciuta in maniera esponenziale tanto che oggi la ritroviamo in riviste, libri, in televisione, e viene insegnata a scuola, in azienda, in carcere e in ambito militare. Ma cos’è esattamente la Mindfulness? Semplicemente, è l’idea di essere presente, consapevole, essere qui per la tua vita, per ciò che sta accadendo in questo momento. È l’atto di essere consapevole delle tue azioni, dei tuoi pensieri e delle tue parole, e di quello che succede intorno a te. La Mindfulness è uno degli strumenti più semplici, profondi e importanti per vivere una vita gioiosa e gratificante.

L’alternativa alla Mindfulness è l’inconsapevolezza, la distrazione, ovvero vivere una vita pervasa da un senso di torpore e straniamento. Si potrebbe sostenere che in certe situazioni dolorose, uno stato di apatia può essere preferibile perché riduce la sofferenza. In realtà non è così. Uno stato di presenza consapevole permette di incontrare ciò che accade con coraggio, comprensione e maggiore lucidità.

C’è una frase buddista che dice che “la Mindfulness è il sentiero diretto per la purificazione degli esseri, per vincere la sofferenza e la pena, per liberarsi dal dolore e dall’angoscia e raggiungere la liberazione”. La moderna psicologia e le neuroscienze stanno di fatto dimostrando la verità di questa affermazione. Per esperienza, i praticanti sanno che la Mindfulness favorisce gli stati mentali salutari come la gioia, l’amore e la generosità, e allo stesso tempo riduce quelli non salutari come la paura, la gelosia e l’odio.

Mindfulness non significa affatto forzare ciò che c’è nel momento presente. Non è un tentativo di far accadere solo cose piacevoli, e non è neppure un inganno in cui ci diciamo che tutto ciò che accade è fonte di gioia. Piuttosto, è il semplice atto di vedere le cose per quello che sono. È permettere loro di essere, senza giudicarle come positive o negative. È prestare la nostra attenzione più cristallina a ciò che accade, perché qualsiasi cosa accade merita quell’attenzione. Il momento presente è in costante evoluzione, e al suo livello più profondo ed essenziale, quello che esiste prima che le nostre menti diano etichette e creino storie, è neutro. In quanto tale, possiamo gustare appieno ciò che etichettiamo come piacevole e mantenere invece uno sguardo più distaccato verso ciò che consideriamo spiacevole, osservando il quadro d’insieme e attrezzandoci al meglio per incontrarlo. I momenti gioiosi si arricchiscono di ulteriore gioia, mentre quelli difficili hanno meno potere su di noi. In questo modo la nostra mente si trasforma da carceriera in amica.

Tutto questo richiede che riusciamo a stare con le cose così come sono, senza giudicarle. Ma è importante anche che sappiamo che giudicare è una tendenza naturale della mente, e non cadiamo nella trappola del giudicarci per aver giudicato. Semplicemente sii consapevole e osserva il giudizio per quello che è. Abbraccialo. Ci vuole pratica, ma pian piano inizierai a renderti conto che non puoi controllare la tua mente, e potrai smettere di colpevolizzarti. A quel punto vedrai i pensieri come oggetti indipendenti da te, da non considerare come qualcosa di personale.