Sensibilità e cuore per una presenza consapevole

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Come insegnanti di Mindfulness in contesti laici, portiamo nel nostro modo di insegnare una sensibilità emotiva e cognitiva che sono il frutto della nostra comprensione ed esperienza di Mindfulness. Quando rispondiamo alle domande del gruppo attraverso il processo della mindful inquiry, facciamo nostra una consapevolezza che abbraccia e riconosce una modalità dell’essere che è capace di rimanere calmo e presente anche nel mezzo dell’ambiguità. Accogliere quei momenti di incertezza, ansia e dubbio e poi sapere quando e come rispondere sono aspetti importanti del nostro insegnare. Capiterà prima o poi che uno dei nostri partecipanti faccia una domanda o un commento che suscita in noi un momento di smarrimento, in cui non sappiamo cosa accadrà dopo o come rispondere. Questi momenti potrebbero scatenare in noi una forte reazione fatta di dubbio, preoccupazione, stress, ansia, irritazione, scoramento, anche rabbia. Tutti, credo, abbiamo vissuto situazioni di questo tipo.

Ogni esperienza è utile; anche quelle che ci hanno messo alla prova, a volte in maniera sgradevole. Quando mi sono trovato in situazioni analoghe, parte del mio percorso di Mindfulness è stato di permettere a pensieri ed emozioni di manifestarsi, provando a rilassarmi in esse. Ricordarsi di portare attenzione al respiro può essere di aiuto; così come rilassarsi nel corpo. Questo diventa così un modo di “sentire” l’esperienza presente nel quale la comprensione scaturisce dal lasciare che tutto il disagio, cognitivo, emotivo e corporeo, semplicemente sia.

Rimanere emotivamente sensibili in questi frangenti implica intenzionalità e apertura. Essere insegnanti di Mindfulness ci richiede di essere disposti a dimorare nell’incertezza continuando al contempo ad insegnare. Ciò significa divenire consapevoli della nostra complessità in quei momenti, e in quella consapevolezza fare il nostro meglio per affrancarci da reazioni abituali. Nell’incontrare questi momenti notiamo che essere gentili e pazienti, invece di dover necessariamente risolvere problemi, ci permette di agire e comunicare da dove siamo già piuttosto che da dove pensiamo dovremmo essere.

E’ questa sensibilità e presenza emotiva che proviamo a portare nel nostro modo di insegnare Mindfulness. Permette al nostro paesaggio emotivo di rivelarsi, ci sintonizza con il mondo interno ed esterno, e ci porta nel presente, un presente dove siamo aperti alla nostra esperienza e allo stesso tempo incontriamo quella dell’altro. La compassione si esprime attraverso una presenza attenta, un cuore aperto e un rispecchiamento consapevole. In questo modo l’insegnante e i partecipanti creano insieme un percorso relazionale i cui ingredienti sono un’amorevole comprensione di sè, dell’altro e della natura mutevole del momento presente.

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