La meditazione giusta al momento giusto

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Consapevolezza del respiro, delle sensazioni fisiche, degli oggetti mentali, pratica camminata, amorevole gentilezza, pura consapevolezza. Sono solo alcune delle meditazioni a disposizione del praticante moderno. Quale scegliere? Dipende. Il meditatore principiante comincerà con l’imparare come utilizzare le diverse pratiche finché non avrà familiarizzato con gli effetti che ciascuna può produrre. D’altra parte, il meditatore esperto che si appresta a meditare esaminerà dapprima lo stato in cui si trova la sua mente. Se è stato molto impegnato, saprà che la sua mente all’inizio sarà agitata e grossolana. Potrebbe quindi decidere di iniziare con una semplice pratica di pura consapevolezza. O forse noterà tensione nel corpo, e quindi sceglierà di cominciare con una pratica in movimento. I meditatori esperti sanno per esperienza quando la loro mente è in grado di mantenere l’attenzione sul respiro o quando sono pronti per praticare Metta, la meditazione sull’amorevole gentilezza. I meditatori agli inizi, invece, spesso non osservano la propria mente prima della sessione meditativa e magari iniziano con l’attenzione concentrata sul respiro. A prescindere. Così facendo, sprecano tempo e i loro sforzi rischiano di essere controproducenti.

E’ importante, quindi, familiarizzare per esperienza diretta con i diversi tipi di meditazione finché non abbiamo imparato quando e come utilizzarli. A quel punto, ogni volta che mediteremo, inizieremo con l’osservare lo stato mentale in cui ci troviamo e da questo capiremo quale pratica è più adatta in quel momento. Diventeremo come dottori della meditazione, che fanno diagnosi accurate prima di prescrivere trattamenti efficaci.

E se i trattamenti ci sono graditi e risuonano con noi, ancora meglio.

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