In Occidente la chiamiamo “proiezione”, in Oriente la definiscono “illusione”. Parti di noi spaventate, arrabbiate, vergognose, che prendono il comando e come lenti appannate distorcono ciò che è proiettando sul mondo i nostri contenuti inconsci. Nel momento in cui riusciamo a vedere questo meccanismo in azione, abbiamo già creato un po’ di spazio. E in quello spazio, a poco a poco, fioriscono qualità di comprensione, pazienza, accettazione e cura. Per noi stessi e per gli altri.
La meditazione di pura consapevolezza nutre e sostiene questa energia di svelamento. E’ un processo naturale, non c’è nulla da dire né da fare.
Praticando, semplicemente, accade.
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